LIndonesia non trova pace. Sullisola Sulawesi dove venerdì scorso, 28 settembre, si è verificata una serie di violenti terremoti che inevitabilmente hanno causato unanomala ondata di tsunami che ha spazzato via lintera città di Palu, oggi è arrivata anche leruzione del vulcano Soputan. Una densa colonna di fumo – che raggiungeva unaltezza di circa 4mila metri – si ergeva sullisola, mentre le autorità chiedevano alla popolazione di non avvicinarsi al vulcano, entro un raggio di almeno sei chilometri e mezzo, anche se non è stato necessario per evacuare le case vicine.
Inoltre, il traffico aereo potrebbe subire modifiche sostanziali a causa della densa nube di cenere. Tuttavia, è utile chiarire la geolocalizzazione della tragedia: lisola di Sulawesi è molto grande ed estesa. Pertanto, leruzione del vulcano Soputan si è verificata a più di 900 chilometri di distanza dalla città di Palu, dove lo tsunami si è verificato nei giorni scorsi. In breve, non ci dovrebbe essere alcuna connessione tra i due episodi.
Nelle ultime ore, tuttavia, si sono diffuse una serie di video-bufale sulla stessa eruzione del vulcano Soputan. Nelle immagini si può notare unimponente colonna di fumo che invade una strada trafficata. Lincidente, tuttavia, non si riferisce alleruzione in Indonesia, ma in Sud America, come riportato da Sutopo Purwo Nugroho, portavoce del BNPB, lagenzia nazionale per la gestione delle calamità.
Un altro video è stato rilasciato anche sui social media, mostrando un flusso di lava. Tuttavia, il Monte Soputan non ha avuto eruzioni di lava, ma solo cenere.
E parlando di questarea così martoriata dellIndonesia, bisogna aggiornare il bilancio delle vittime dellonda anomala di venerdì. Le autorità del paese hanno pubblicato un nuovo bollettino ufficiale, che dimostra che le morti causate dallo tsunami sono ora 1407. Una vera situazione di emergenza, se consideriamo limpatto totale di questi fenomeni sullintero paese. Ma dire che leruzione è avvenuta nello stesso posto dello tsunami è una semplificazione totalmente scorretta.